Firenze, una mozione per il carcere di Sollicciano

A presentarla il gruppo consiliare “Firenze riparte a sinistra”: “Servono risposte urgenti. Altrimenti il carcere deve essere chiuso”

di MARTINA INNOCENTI – La Repubblica Firenze – 09 maggio 2018

A Sollicciano nulla è cambiato. Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale. Nonostante le ispezioni di varie delegazioni. Nonostante gli impegni presi durante il Consiglio Comunale straordinario, che si è svolto proprio all’interno del carcere. La denuncia arriva dai consiglieri comunali del gruppo “Firenze riparte a Sinistra” Tommaso Grassi e Donella Verdi che insieme a Massimo Lensi dell’associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”, hanno presentano una mozione per sensibilizzare sul tema il comune di Firenze.

A Firenze sono tre gli istituti penitenziari: la casa circondariale “Mario Gozzini”, il Nuovo Complesso Penitenziario (NCP) “Sollicciano” e l’istituto penitenziario minorile “G.P. Meucci”, riaperto di recente dopo tre anni di ristrutturazioni interne. Il carcere di Sollicciano è in funzione dal 1983. Ed è uno dei luoghi di detenzione con le condizioni pù difficili in Italia. Le celle sono sovraffollate: 40% di detenuti in più rispetto a quelli che la struttura può contenere. E una quota di stranieri  elevata (69%). Per non parlare delle carenze di organico. Mancano ispettori, sovrintendenti, educatori. Il personale della polizia penitenziaria è circa il 30% in meno di quello previsto, con turni snervanti e faticosi. “Se continueranno a mancare risposte da parte dell’Amministrazione Comunale – ha detto Tommaso Grassi –  l’unica azione sensata da intraprendere sarà chiudere Sollicciano”.
La mozione riguarda anche la sicurezza della struttura: “Il muro di cinta del complesso è inagibile e pericolante in gran parte del suo perimetro. Mentre la videosorveglianza è insufficiente”. Nel documento si chiede poi di ripristinare la sorveglianza dinamica, con i detenuti che stanno fuori dalle loro celle fino alle 20.30, per socializzare o svolgere attività varie. Un sistema per rendere produttivo il periodo in cui si sconta la pena. Ma l’iniziativa era stata sospesa dopo l’evasione di 3 persone il 19 febbraio 2017. Adesso i reclusi escono solo per l’ora d’aria. “L’estate scorsa i detenuti sono rimasti fino a 18 ore al giorno chiusi in cella con temperature che hanno raggiunto anche i 50 gradi”, hanno denunciato gli assessori. “Sarebbe utile,
poi, creare un’agenzia di formazione e collocamento al lavoro per ex detenuti”, hanno aggiunto i consiglieri.
Non secondario – secondo il gruppo di Firenze riparte a Sinistra – il potenziamento del trasporto pubblico locale. “L’ATAF serve in modo insufficiente il carcere di Sollicciano: i lavoratori, i volontari ed in particolar modo i parenti dei detenuti, spesso in condizioni di indigenza, hanno grandi difficoltà nel recarsi ai colloqui in carcere”.

Da: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/05/09/news/sollicciano-195936660/?refresh_ce