Sollicciano, Grassi (Frs): “Condizioni inaccettabili per detenuti con queste temperature”

12 agosto 2018

Il Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, ha sollecitato Comune, Regione e istituzioni a risolvere la situazione del carcere di Sollicciano. ”Quest’anno una nuova, e forse ancor peggiore, situazione coinvolge tutte e tutti i detenuti, di ogni sezione: i passeggi, dove alcune ore al giorno potevano uscire, sono stati repentinamente chiusi dopo il crollo in un solo cortile del muro”.

Si tratta di condizioni inaccettabili in un carcere che possa definirsi dignitoso. Non si comprende come mai, ben consapevoli delle temperature a cui le celle, piccole e sovraffollate, possono arrivare a toccare si sia voluto chiudere tutti i passeggi in via precauzionale. Impossibile non supporre – prosegue Grassi – che la permanenza al chiuso di uomini e donne possa avere anche ripercussioni negative sul clima dei rapporti sia di chi è detenuto che verso il personale che ci lavora, sia che questo sia della polizia penitenziaria, che sanitario o educativo. Si tratta quindi di una vera emergenza che non va in alcun modo sottovalutata dalle autorità”.

Chiediamo quindi a Comune, Regione e istituzioni carcerarie – aggiunge Grassi – di attivarsi immediatamente per risolvere la situazione che stanno vivendo uomini e donne, recluse per i loro reati, ma a cui è riconosciuto il diritto di quattro ore al giorno per poter uscire. Al Comune ricordiamo che il carcere è parte del nostro territorio e come tale chi vi è recluso ha diritto all’attenzione dell’amministrazione comunale in questi momenti.” (altro…)

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Integrare funziona: gli stranieri aumentano ma il tasso di detenzione in carcere si è dimezzato

Andrea Oleandri – il manifesto 31.07.2018

Non c’è un’emergenza stranieri e non c’è un’emergenza sicurezza connessa agli stranieri.

È senza dubbio questo uno dei principali dati che emerge dal rapporto di metà anno sulle carceri italiane che Antigone ha presentato ieri a Roma.

Nel 2008 gli stranieri residenti in Italia erano circa 3 milioni. Anche all’epoca si registrava un clima culturale e politico di forte astio nei loro confronti e venivano invocati provvedimenti straordinari, a quei tempi in particolare contro i cittadini rumeni. I detenuti non italiani in carcere alla fine di quell’anno erano 21.562. Il tasso di detenzione (detenuti in carcere sul totale di quelli residenti nel paese) era dello 0,71%.

A 10 anni di distanza il numero degli stranieri residenti in Italia è pressoché raddoppiato mentre sono diminuiti quelli di loro che finiscono in carcere. Sono 19.808, per un tasso di detenzione più che dimezzato. Oggi è infatti dello 0,33%.

Un dato spiegabile con il patto di inclusione. Questo funziona, paga, dà risultati. Regolarizzare la posizione degli stranieri e integrarli nella società riduce di molto i tassi di criminalità e produce sicurezza. (altro…)

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