In esclusiva per la Pantagruel le magliette del writer Exit/Enter

magliette K

Il writer Exit/Enter ha disegnato in esclusiva per noi queste magliette.

I proventi andranno a sostegno dei detenuti e delle detenute indigenti nel carcere di Sollicciano.

Regala una maglietta Pantagruel, fai un dono bello e solidale!

Donazione a partire da 12 euro, 10 euro misura bimbo.
Ordina il modello e la taglia che preferisci via mail: segreteria@pantagruel.org o vieni a trovarci in via di Mezzo 39r a Firenze.

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Apertura straordinaria

Perché regalare una bambola, un animale fatto a mano?
È tutto fatto di stoffa naturale, è morbido, hai un oggetto per ogni età, non ci sono espressioni stereotipate nei volti.

Apertura straordinaria

dello spazio espositivo di bambole steineriane e altri manufatti artigianali di lana e stoffa prodotti nei laboratori interno ed esterno alle sezioni femminili di Sollicciano.

Spazio completamente rinnovato!

In esclusiva per la Pantagruel troverai
magliette EXIT del graffitista :K
e le magliette Haiku
prodotte da Made in Jail – Rebibbia

VIENI A VEDERE IL NOSTRO PRESEPE

Siamo in via di Mezzo, 39R (zona piazza S. Ambrogio),
orario di apertura lunedì-venerdì 9:30 – 13:00 e 15:00 – 19:00
A Natale, aperto anche i sabati 5, 12 e 19 dicembre, stesso orario

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Natale per Sollicciano

CENA DI RACCOLTA FONDI

 Venerdì 11 Dicembre
Casa del Popolo “Fratelli Taddei”
via Pisana 576
ore 20.30

 

Menù

Sformati di verdure ai sapori d’inverno con insalatina ai profumi di Sicilia
*
Farinata con cavolo nero e cannellini al profumo di rosmarino
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Seppie in zimino
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Marroni e mele in torta di bianco vestite

I fondi raccolti saranno destinati ai bisogni di prima necessità (telefonate, occhiali, sapone) delle donne e degli uomini indigenti detenuti nel carcere di Sollicciano e Mario Gozzini

20 euro
Studenti e disoccupati 15 euro

Prenotazioni
tel. 055. 473070
segreteria@pantagruel.org

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Sopravvivere tra legalità e dignità

Non si può essere buoni giuristi e cittadini consapevoli senza riflettere sul carcere e sulla realtà che esso oggi rappresenta. Già Voltaire indicava le carceri come metro di giudizio per misurare la civiltà di un Paese. L’articolo 27 della nostra Costituzione, al comma terzo, statuisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Evidente è l’abisso che separa la situazione carceraria di oggi dal dettato costituzionale, rimasto nella maggior parte dei casi lettera morta. L’Italia può pertanto dirsi un Paese civile?

Prendendo le mosse dalla realtà di Firenze, il 29 ottobre 2015 il FuoriLegge-UdU-Sinistra Universitaria promuove un incontro sul tema con la direttrice della casa circondariale di Sollicciano, Maria Grazia Giampiccolo, con il presidente dell’Associazione Pantagruel, Salvatore Tassinari, e con Giuseppe Caputo, assegnista di ricerca in Filosofia del diritto presso l’Università degli Studi di Firenze e membro di Altro Diritto.
Seguirà il dibattito un esperimento di teatro forum a cura dell’Associazione Sottoteatro.

29 ottobre 2015 ore 16, Polo di Novoli Aula D6/013 

 

 

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Restate tranquilli: ci pensa il carcere

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di Alberto Morino

Non di rado ci capita nei nostri colloqui di incontrare persone detenute che hanno bisogno di adesivo per le protesi. Non c’è da sorprendersi. La tossicodipendenza di danni ne provoca tanti, e in prima fila ci sono quelli odontoiatrici. In carcere c’è un solo modo di soddisfare questo bisogno: avere la disponibilità economica per acquistare a proprie spese quel che serve tramite l’approvvigionamento interno che si chiama sopravvitto. Dal momento che l’80 % dei detenuti è indigente, cioè non può comprarsi niente, l’adesivo è alla portata solo degli “abbienti”, che in genere proprio in quanto tali hanno avuto (e hanno anche in carcere) una vita meno disagiata, e quindi di adesivo hanno meno (o nessun) bisogno. L’amministrazione carceraria non fornisce questo, così come molti prodotti e farmaci spesso necessari, così come abiti e scarpe, così come i prodotti per l’igiene e la cura di sé.

Immaginiamo che in carcere venga condotto l’esibizionista delle vignette colto sul fatto, quindi in flagranza di reato. Arriverà con il proprio abbigliamento, cioè con un ampio impermeabile e niente sotto. E così resterà per tutto il periodo della carcerazione, se non può contare sull’aiuto della famiglia o se il volontariato non opera nel carcere (oppure se è presente ma non riesce a trovare indumenti della misura giusta). A noi è capitato di trovare qualcuno che si stava nutrendo a latte da due settimane perché senza adesivo non poteva utilizzare la protesi, e senza la protesi non poteva masticare.

Ma di alcune cose l’amministrazione carceraria è erogatrice prodiga: ansiolitici, benzodiazepine, psicofarmaci in genere. Tutti generi che hanno un costo e a volte un costo non indifferente. Ma che ottengono (o si crede che ottengano) il risultato di “addomesticare” la popolazione carceraria.

Quindi se non avete l’adesivo restate calmi. Quando sarete stremati dal digiuno e piomberete nella depressione interverrà l’amministrazione dandovi gli antidepressivi. E se non riuscite a lavarvi perché vi manca il sapone (la cura di sé in carcere è ancora più importante che fuori), se vi sentirete puzzare ogni giorno di più perché non avete deodorante (e con voi lo sentiranno i vostri compagni di cella e di sezione), ed inevitabilmente ogni giorno di più aumenterà la vostra ansia, resistete: non vi verranno certo lesinati gli antidepressivi.

Ci fa piacere ringraziare lo studio odontoiatrico Olivo Zini che ci ha fornito un’ampia dotazione di adesivo per dentiere. Approfittiamo per sollecitare case produttrici ed esercenti di negozi di articoli per l’igiene e la cura di sé ad essere altrettanto disponibili, magari facendoci arrivare prodotti con date di scadenza non lontane, o fuori produzione, o fuori mercato, o provenienti da campionari. Potremo distribuirli attraverso il nostro progetto “Francesco” insieme agli indumenti. E, credeteci, c’è una richiesta enorme: ci è successo di verificare che qualcuno aveva dei seri problemi dermatologici per aver provato a lavarsi con detersivi per i piatti o addirittura per i sanitari.

 

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Formazione per nuovi volontari in carcere

 

Il 12 ottobre 2015 avrà inizio il corso di formazione per nuovi volontari in carcere dell’Associazione Pantagruel, intitolato “Carcere e città: bisogni, risposte e progetti“.

Il corso si svolgerà anche quest’anno presso il Centro comunitario Valdese, in via Manzoni 21, Firenze.

L’associazione darà il benvenuto agli interessati con un piccolo aperitivo a conclusione del primo incontro presso la sede associativa.

 

Per iscrizioni segreteria@pantagruel.org oppure asspantagruel@gmail.com; tel. 055 473070.

Quota d’iscrizione (pagabile in due tranche): 20 € per studenti e disoccupati, 35 € per lavoratori.

L’associazione rilascerà un attestato finale a chi abbia frequentato almeno 9 incontri.

leggi il Programma del corso

 

 

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